MINDFULNESS
COS’È
Mindfulness si traduce letteralmente con il termine “consapevolezza” e la si può descrivere come un modo per coltivare una più piena presenza all’esperienza del momento. Secondo la definizione di Jon Kabat-Zinn, uno dei pionieri di questo approccio “Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: con intenzione, al momento presente, in modo non giudicante”.
L’approccio della mindfulness è basato sulla tradizione meditativa del buddhismo classico e consiste nel proporre un livello iniziale di pratica di meditazione che sia adatto a contesti quotidiani. Lo scopo è quello di facilitare una diversa relazione col disagio che, in un modo o nell’altro, tutti sperimentiamo.
E’ un atto che parte dall’attenzione e dal modo in cui la usiamo. Da un lato, una capacità progressiva di maggiore presenza al qui e ora ci apre a esperienze inaspettate, alla ricchezza del momento presente, alla pienezza del vivere. Dall’altro, la pienezza dell’esperienza comprende necessariamente anche il suo lato “negativo”: il disagio, la sofferenza, il dolore. E qui si gioca uno degli aspetti più interessanti di questo approccio che ci chiede e ci insegna a non negare questa dimensione ma a farne motivo di crescita e persino di creatività. Questo è l’aspetto cui si riferisce la parola “accettazione/accoglienza”.
Le applicazioni primarie sono state in area clinica: il lavoro di Jon Kabat-Zinn, professore di medicina presso la University of Massachusetts ha avuto un largo seguito sia nell’ambito della medicina che in ambito psicoterapeutico. Più recentemente le applicazioni si sono estese all’ambito educativo e organizzativo come proposta di un vero e proprio stile di vita più salutare in quanto più consapevole. Il perno delle applicazioni infatti consiste proprio nel potere liberatorio della consapevolezza.
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