Che cos’è il poliamore? In questo articolo cercheremo di rispondere a questa domanda e di cogliere cosa possiamo imparare e applicare a tutte le relazioni, anche a quelle monogame. La maggior parte delle persone trova naturale uno stile relazionale che possiamo definire monogamia seriale: avere vari amori nel corso della vita ma uno alla volta, non contemporaneamente. Può anche accadere di avere un unico amore di eterna durata. Se si prova attrazione romantica e/o sessuale per due persone, la “linea guida” più diffusa è spesso quella di sceglierne una rinunciando all’altra per non dover mettere in discussione i propri valori oppure di vivere entrambe le relazioni di nascosto, magari con vissuti di colpa.

Il paradigma mono-normativo

Il paradigma dominante nella società occidentale moderna è mono-normativo, perciò molte persone hanno interiorizzato un sistema valoriale che presenta la monogamia non solo come naturale, ma anche come unico modello relazionale sano, etico e giusto. La presenza di altre persone oltre alla coppia è associato a tradimento, separazione e dolore. Per questo a volte l’impatto con un paradigma diverso suscita perplessità, avversione o condanna (un po’ come succede a molte delle sfumature meno comuni dell’identità sessuale).

Poliamore

La patologizzazione delle persone poliamorose è una conseguenza della mono-normatività. Anche i professionisti della salute mentale possono cascare nel tranello, se non si impegnano in un lavoro di decostruzione personale delle sovrastrutture culturali e sociali. Il poliamore è uno stile relazionale caratterizzato dalla possibilità di avere più relazioni sentimentali e/o sessuali in una logica non esclusiva senza sotterfugi o tradimenti. Nelle relazioni poliamorose si contempla la possibilità di avere anche relazioni progettuali insieme, come ad esempio convivere, fare figli o acquistare beni. Mentre l’orientamento sessuale e l’identità di genere sono caratteristiche personologiche, essere poliamoroso (poly) può essere sia una caratteristica intrinseca che assume un senso identitario, sia una scelta relazionale.

Identità e scelta

Alcune persone sono intrinsecamente poliamorose, stanno bene nelle relazioni fluide e le vivono in modo molto funzionale, si riconoscono nell’identità di poliamorose e si sentono tali a prescindere da quante relazioni hanno in quel momento.

C’è invece chi sceglie il poliamore come stile relazionale adatto ad una fase della vita: non sente un attaccamento identitario, ma vive le relazioni fluide in modo sano e soddisfacente, oppure sceglie di vivere relazioni poliamorose perché anche il partner è poly.

Sicuramente c’è differenza tra l’ipotizzare in astratto questo scenario, trovarlo affascinante o rivoluzionario, ed il ritrovarsi concretamente a provare sentimenti importanti per più persone. Se in questo caso la persona avvertisse la scelta come dolorosa, ingiusta, innaturale, allora il poliamore potrebbe aprire uno scenario nuovo, benché impegnativo.

Dizionario del poliamore

Le “Non Monogamie Consensuali” (NMC) comprendono tutti gli stili relazionali diversi dalla monogamia, ovvero dall’esclusività sentimentale e/o sessuale. L’aggettivo “consensuali” è fondamentale per sottolineare l’importanza del consenso di tutte le persone coinvolte. Esistono diversi tipi di non monogamie consensuali: il poliamore, la coppia aperta, lo scambismo e l’anarchia relazionale.

Le configurazioni relazionali che si articolano nel poliamore possono assumere svariate forme e tipologie a seconda delle esigenze di chi vi partecipa. In base agli accordi e alle strutture possiamo distinguere tre macro-insiemi relazionali:

  • Poliamore aperto, nel quale i partner coinvolti restano aperti alla possibilità di sviluppare ulteriori amori e relazioni;
  • Polifedeltà, in cui tre o più persone si impegnano in una relazione chiusa tra loro, che non include persone esterne;
  • Poliamorosi single, ossia persone che possono intrattenere più relazioni amorose senza la necessità di instaurare un rapporto a lungo termine.

Conformazioni

Ci sono poi varie conformazioni di relazioni poliamorose:

  • Triade, una relazione tra tre persone tutte in relazione sentimentale e/o sessuale tra loro.
  • V, una situazione in cui una persona ha due partner non in relazione romantica o sessuale tra loro.
  • Polecola, coinvolge più di tre persone in molteplici possibili combinazioni di relazioni sessuali e/o romantiche non esclusive e non necessariamente tra tutte le persone della polecola. Ad esempio: Andrea e Giorgia sono in una relazione poliamorosa e convivono. Andrea ha un’altra partner con cui condivide una relazione sessuale e romantica mentre Giorgia ha una partner cometa che vive in un’altra città e che vede una volta al mese.

Gerarchia

Le relazioni possono essere gerarchiche o non gerarchiche: questo accade quando si definisce che ci sono partner primari e secondari, solitamente sulla base del tempo e delle risorse che si decide di condividere. Ad esempio, in caso di convivenza, spesso si considera il partner come primario (nested partner o partner di nido).

Non tutte le relazioni possono essere considerate legami di attaccamento. Nei termini di Bowlby, lo sono i legami che assumono per l’individuo il significato di “base sicura”: con il proprio partner, con alcuni amici, colleghi e così via. Tuttavia, l’amore e l’esclusività sessuale non hanno sempre un legame univoco.

La gioia del poliamore

Le persone poliamorose parlano di compersione (dall’inglese compersion) per intendere la sensazione di gioia che si prova nel sapere che i propri partner sono felici anche con altri partner. È una sorta di empatia amorevole che possiamo sperimentare quando una persona cara si laurea, si fidanza, ha un figlio, ottiene una promozione.

La sfumatura di “compersione” è poliamorosa perché riguarda il fatto di essere felici che il nostro partner riceva ciò che lo rende felice. Non è l’opposto della gelosia! Anche alle persone poly capita di provare gelosia o di sentirsi traditi se uno dei partner non risponde alle aspettative, ma la tradizione della comunità poliamorosa propone di avviare una riflessione personale sui motivi che portano alla gelosia o sulle aspettative e sulla loro condivisione con i partner.

Cosa ci insegna il poliamore

Nello stile relazionale del poliamore molti assunti basilari che si danno per scontati nelle relazioni monogame sono messi in discussione in maniera radicale.

Dai valore ai sentimenti

Un esempio di questi assunti è quello della scala mobile relazionale, ovvero l’idea che le relazioni debbano seguire un iter specifico orientato ad un unico obiettivo: accasarsi, riprodursi, stabilizzarsi.

Capita molto spesso che alcune persone, dopo la fine di una relazione monogama durata anni, abbiano l’impressione di aver perso tempo, come se avessero sprecato una parte della loro vita per una persona che poi non era destinata o intenzionata a dare loro quella sicurezza e quella esclusività che stavano cercando.

Questa visione utilitaristica delle relazioni pone l’accento sul fatto che spesso si cerca qualcuno con cui stare per soddisfare i propri bisogni e obiettivi o per non stare da soli in una società che stigmatizza l’essere single come se denotasse l’incapacità di tenersi qualcuno accanto.

Una scelta libera

Il poliamore, così come anche altre NMC, sovverte l’idea che le relazioni debbano per forza andare da qualche partee si concentra più sul qui ed ora, sulla consapevolezza e sul sentimento che si può provare per più persone senza per forza sceglierne una su tutte, per sempre. La relazione monogama, al pari di quella poliamorosa, diventa una scelta libera quando è consapevole.

Dai valore a te stess*

Nel libro “La zoccola etica” di Dossie Easton e Janet Hardy c’è un paragrafo dedicato all’economia della fame. Con questa espressione le autrici intendono spiegare tutta una serie di credenze e paure legate alla non esclusività e alla possibilità che le risorse relazionali (tempo, spazio, sentimenti) possano essere esauribili, che l’amore non sia potenzialmente infinito.

Paura dell’abbandono

Una delle paure più profonde degli esseri umani è quella di venire abbandonati e nello specifico che ciò avvenga perché il nostro partner preferisce qualcun altro a noi. Questa paura innesca un continuo confronto con gli altri, visti come potenziali rivali. Nella monogamia questa paura diventa ancora più difficile da accogliere e razionalizzare, mentre in una visione relazionale poliamorosa la necessità di scegliere non esiste e quindi il confronto non sussiste. Se la relazione finisce è perché non si è più compatibili o non c’è più sentimento, senza che vi siano paragoni con altre relazioni in corso.

Abbandono e autostima

In ogni caso il confronto con altre persone ipotetiche o reali che siano spesso parla più della nostra autostimache non dell’effettivo pericolo di perdere la relazione, perciò è utile interrogarsi sui motivi che la stanno minando.

Le narrazioni riguardo alla gelosia sono moltissime e nella nostra cultura sono molto spesso associate all’amore. Questo in qualche modo ci porta a considerare la gelosia come un’emozione legittima, ma con quali conseguenze?

Dai valore alla libertà

Sembra quasi che non esista la possibilità di provare gelosia slegata dall’amore o dai comportamenti di controllo richiesta di conferme di chi la prova. In realtà, alla lunga, il partner potrebbe non sentirsi libero di esprimersi, nascondere sensazioni o azioni oltre e innescare in chi controlla un circolo vizioso di rimuginio, ansia e agiti compulsivi.

Accettare di non essere il centro del mondo dell’altro, di non essere l’unica persona che lo renda felice, è un’idea rivoluzionaria e difficilissima che apre all’opportunità di un approccio più sano alle relazioni: assumersi la responsabilità della propria felicità e realizzazione, senza aspettare che ciò avvenga perché l’altro ci completa o ci sceglie.

Dai valore alla relazione

Nel senso comune è facile associare le coppie aperte o il poliamore ad un “tradimento legalizzato”, a “scappatelle consensuali”, come se uscire dall’idea di una esclusività sessuale significasse sempre compromettere l’intimità, il sentimento, la stabilità e la fiducia.

In realtà, a differenza di altre relazioni “tradizionali” in cui si danno per scontati molti aspetti relazionali e di conseguenza capita spesso di provare delusione, nelle relazioni poliamorose si pone attenzione al tema della fiducia, dei bisogni e dei confini e ci si accerta che ogni persona coinvolta sia a proprio agio ed esprima il proprio consenso.

Agentic fidelity

Le modalità di impegno relazionale tra gli individui poliamorosi non vanno ricercate nell’esclusività sessuale e affettiva, ma nell’agentic fidelity. Si tratta di una forma di autoconsapevolezza che comporta la capacità di saper riconoscere e comunicare al partner i propri bisogni, desideri e limiti e implica una scelta personale condivisa per quanto riguarda l’impegno all’interno della relazione.

Nelle relazioni poliamorose l’accento è posto quindi sugli accordi relazionali ai quali i partner partecipano in modo attivo e consapevole, tenendo sempre presente la possibilità di rivalutare e rinegoziare i confini a seconda dei bisogni e desideri percepiti che possono mutare nel corso del tempo.

È facile intuire come questo genere di impegno e cura del legame possa essere utile in ogni genere di relazione. Spesso le coppie si affidano ai copioni della cultura dominante con il rischio di trovarsi costrette ed infelici in ruoli scritti da altri, invece di permettersi di tracciare il proprio cammino relazionale e sentimentale con gioia, curiosità e fiducia.

Autore

dr.ssa Erica Crespi Centro Psicologia Città Studi

FONTI

  • Easton D., Hardy J. (2009). The ethical slut: a guide to infinite sexual possibilities. New York: Greenery Press (trad. it.: La zoccola etica: guida al poliamore, alle relazioni aperte e altre avventure. Bologna: Odoya, 2014).
  • Fern, J. (2020). Polysecure: Attachment, Trauma and Consensual Nonmonogamy. Portland, OR: Thorntree Press.
  • Braida, N. (2020). Challenging Love. An exploration of theories and practices in Italy of Consensual Affectives Non-Monogamies in Italy. Doctoral dissertation in Sociology and Methodology of Social Research; Università degli Studi di Torino, Università degli Studi di Milano
  • Centro integrato di sessuologia il ponte (2022) Oltre la coppia monogama poliamore e fluidità relazionale.