Il corpo è lo spazio che sostiene e nutre la nostra mente accompagnandola a scoprire il mondo: proprio sul legame a doppio filo tra questi due pilastri poggia il concetto di salute.

Già i nostri antenati ne proclamavano l’importanza, ma con la nascita del modello bio-psico-sociale (Engel, 1977) la saggezza popolare del “mens sana in corpore sano” è diventata sempre più un’evidenza scientifica, scavalcando il dualismo cartesiano che separava nettamente res cogitans e res extensa.

Mente e corpo: una relazione bidirezionale

Molto spesso ci focalizziamo sulla relazione tra le due istanze nella direzione corpo-mente: la dieta, l’esercizio fisico, le abitudini salutari… ma che dire del legame mente-corpo? Per quanto sia ormai nota l’influenza dei vissuti emozionali sul soma, non sempre è facile risalire ai processi che la caratterizzano.

La sindrome di Takotsubo è un esempio dell’impatto che la vita psicologica può avere sull’organismo. Descritta per la prima volta in Giappone nel 1991 (Sato et al., 1990), è un evento clinico raro che interessa uno o due dei 100 pazienti che si recano in pronto soccorso per sospetto infarto e nel 90% circa dei casi colpisce donne in post-menopausa. In un interessante studio, Templin e colleghi (2015) hanno inoltre rilevato che più della metà del campione di pazienti affetti da Takotsubo era portatrice di una patologia psichiatrica o neurologica cronica, acuta o pregressa.

Sintomi fisici

La cardiomiopatia da stress è solitamente transitoria e presenta tutti i segni tipici dell’ischemia: affaticamento, dolore al torace, dispnea, alterazione dei valori degli enzimi cardiaci e dell’elettrocardiogramma. Solo l’analisi delle coronarie, in questo caso non ostruite e dunque non danneggiate, permette la diagnosi differenziale tra le due patologie.

Un nome curioso

Nel caso della sindrome, al termine della fase sistolica di contrazione il ventricolo sinistro assume una conformazione inconfondibile in cui l’apice arrotondato ed il collo sottile ricordano il vaso nipponico (tsubo) usato come trappola per polpi (tako): proprio da questo contenitore esotico deriva il nome della patologia.

Altri nomi evocativi sono “sindrome del crepacuore” o “sindrome del cuore infranto”, a sottolinearne la correlazione con una situazione stressante come ad esempio la perdita di una persona cara, un evento traumatico, vissuti di ansia e depressione o un forte spavento. Anche lo stress fisico, come ad esempio una malattia pregressa o l’attività sportiva, può correlare con la sindrome (Maxwell, 2018).

L’effetto dello stress sul cuore

Il concetto di stress fa riferimento ad una situazione di allarme che l’individuo non sa gestire o a cui non riesce a reagire (qui un esempio relativo allo stress lavorativo). Quando una persona viene sottoposta ad una condizione stressante la corteccia cerebrale e la branca simpatica del sistema nervoso autonomo si attivano, liberando diversi ormoni tra cui cortisolo e catecolamine.

Queste ultime hanno un effetto tossico sul muscolo cardiaco e sono responsabili del rigonfiamento del ventricolo sinistro. Il fatto che il rischio di una cardiomiopatia aumenti dopo la menopausa potrebbe invece dipendere dalla diminuzione degli estrogeni, il cui effetto protettivo sui vasi e sul circolo coronarico viene dunque meno.

Nonostante la letteratura abbia confermato il legame tra stress ed episodio cardiopatico, non è stato attualmente chiarito il meccanismo fondamentale alla base della problematica fisica (Maxwell, 2018).

Prendere “a cuore” il benessere

Prendersi cura del proprio benessere è essenziale: la consulenza psicologica è una delle vie percorribili per allenare la consapevolezza sia rispetto a ciò che viene percepito come stressante nella quotidianità, sia in termini di reazione agli stimoli stressogeni.

L’obiettivo non è quello di azzerare le difficoltà, ma di trovare le proprie strategie per affrontarle efficacemente. Nei nostri centri proponiamo percorsi di sostegno psicologico o psicoterapia per accompagnare la persona nel percorso di auto-comprensione, alla scoperta di come funziona e di ciò che sostiene il suo benessere.

Autrice

dr.ssa Virginia Hurle – Centro Psicologia Maggiolina

FONTI

Engel, G. L. (1977). The need for a new medical model: a challenge for bio-medicine. Science, 196(4286), 129-136.

Maxwell, Y. L. (2018). ‘Classic’ Takotsubo? Not So Fast: Different Presentations Could Spell Diverse Prognoses, TCTMD.

Sato, H. T. H., Uchida, T., Dote, K. & Ishihara, M. (1990). Takotsubo-like left ventricular dysfunction due to multivessel coronary spasm. In: Kodama, K., Haze, K. & Hori, M. (eds) Clinical aspect of myocardial injury: from ischemia to heart failure. Tokyo: Kagakuhyoronsha Publishing, 56-64.

Templin, C. et al. (2015). Clinical Features and Outcomes of Takotsubo (Stress) Cardiomyopathy, New England Journal of Medicine, 373, 929-38.